Una tradizione nata qualche anno fa, di punto in bianco.
Mia madre, dalla quale ho ereditato la pazienza nel “fare”, ad un certo punto della sua vita ha deciso che i tortellini avrebbe potuto farseli da se.
Cosi un giorno, nel bel mezzo delle vacanze natalizie, di preciso qualche giorno prima del Santo Natale, una mattina mi sveglio, raggiungo la cucina per la colazione e la trovo indaffarata nel preparare tutto l’occorrente. E’ importante premettere che l’iniziativa di mia madre nasce con il fine di soddisfare i palati di mio padre e mia sorella, riluttanti nei confronti dei cibi preconfezionati.
“Li preparo per il pranzo di Natale” mi dice.
Una delle innumerevoli pietanze che ci accompagneranno nel lungo ed impegnativo pranzo Natalizio.
Sbrigo le mie faccende, di tanto in tanto raggiungo la cucina, per osservare gli stadi di avanzamento; faccio finta di nulla, mostro (un finto) disinteresse, in realtà sono attratto da quelle mani sapienti che, nonostante fossero alla prima esperienza nel campo, sapevano già cosa fare, dove andare.
In fila, sul tavolaccio in legno, ci sono gli ingredienti per la preparazione della sfoglia; pian piano prendono il loro posto al centro del piano da lavoro, si mescolano tra loro, vengono massaggiati e stesi.
L’impasto per la farcitura nasce anch’esso a piccoli passi.
La stesura della sfoglia è un momento cruciale, “è tutta qui l’arte” mi dice mentre continua a stendere delicatamente la pasta. Nè troppo sottile, Nè troppo spessa, “il giusto”. Eh. Cosa vorrà mai dire il giusto? Quanti millimetri? Non possiamo parlare di misure esatte? Ok, come non detto.
Il camino, gli affetti in giro per la casa, mia madre in cucina con il suo tavolo operatorio.
Dal divano lancio occhiate per capire a che punto è il confezionamento; la sfoglia è stata suddivisa in tante sezioni rettangolari, scatto in piedi e raggiungo la cucina, non voglio perdermi le ultime fasi, la nascita.
Con grande stupore mi accorgo che alcuni sono già nati: meravigliosi.
Tutti uguali, della stessa identica dimensione. Perfetti. Senza sbavature di alcun tipo; lo spessore della pasta identico in ogni sua parte. Tutti riposti con cura su di un vassoio dorato, i riflessi avvolgono i tortellini creando una specie di aura intorno ad essi, mi vien voglia di prenderne qualcuno e di attaccarlo su di una superficie da appendere al muro, magari nera, rendere eterna la loro bellezza.
La bellezza possiamo trovarla in tutto ciò che facciamo,
oggi più che mai sentiamo il bisogno di cercarla.
Naturale, limpida, semplice.
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